VA ALLA SCOPERTA DELLA LAGUNA VENETA E PEDALA FINO AL MARE.
PER LO IOV
Da casa sua al mare, e ritorno. Al mare che è corrente, onde, sciabordio, insomma vibra di vita, energia, vigore, profuma di rinascita. Quella rinascita che ha vissuto lui, colpito due anni fa da un sarcoma, preso in cura all’Istituto Oncologico Veneto, sottoposto a intervento chirurgico, radioterapia, e oggi guarito.
Lorenzo Rama, 22 anni, originario di Dueville, percorrerà 250 chilometri in bicicletta in un viaggio del cuore e nel cuore del Veneto, toccando Vicenza, Treviso, Jesolo e Sottomarina, ritorno per Padova, sede dello IOV. Un giro di entroterra e laguna in 5 giorni e altrettante tappe, accompagnato dall’amico e compaesano Samuele Benetti, partenza il 17 luglio da Dueville. L’evento “In bicicletta per lo IOV” intende sensibilizzare alla ricerca e raccogliere fondi.
“Ho deciso di far partire questa iniziativa in favore dello IOV perchè sono stato un paziente oncologico, sottoposto a intervento chirurgico e a successiva radioterapia. Proprio in quel periodo difficile – racconta Lorenzo - ho capito che c'è tanto bisogno, ho sentito tanta sofferenza, io stesso ho sofferto. La mia “maratona su due ruote” è per dimostrare forza e rinascita, per testimoniare che c'è una vita intera oltre la malattia. Per far vedere che si può ripartire ho deciso di intraprendere questa avventura: l'iniziativa parte da me perchè mi ha toccato da vicino, il mio amico Samuele mi seguirà in macchina nel percorso per supportarmi. Lungo il tragitto della biciclettata chiederò a chi incontro di condividere il progetto, di contribuire, di passare parola: nonostante la giovane età, io ho conosciuto il cancro, sono guarito grazie alle cure dell’Istituto Oncologico Veneto, è giusto che contribuisca affinchè altri non ne abbiano bisogno: e questo, grazie a un supporto alla ricerca scientifica”.
“Mi piace molto l’immagine di questo ragazzo che, in sella alla sua bicicletta, caschetto in testa, attraversa il Veneto ricordando la sua storia e pensando a noi. Nel frastuono della vita moderna, l’idea che un giovane, che ci ha conosciuto da vicino, pedali concentrando la sua attenzione sulla ricerca scientifica è un segnale encomiabile: i progressi in laboratorio – commenta il Direttore generale dell’Istituto Oncologico Veneto, Patrizia Benini – si compiono anche grazie all’iniziativa di singoli, che sono linfa vitale per il nostro guardare al futuro. Grazie a Lorenzo la ricerca sale in sella e “pedala”, alla luce dei fanali, e al fruscio leggero della dinamo. È per merito di persone come lui che noi tutti possiamo spingerci lontano, facendoci strada in un altro “mare”, quello della conoscenza di nuove terapie contro il cancro”.